Siamo quello che pensiamo, ma quello che pensiamo non è la realtà. La lente attraverso cui osserviamo il mondo, il nostro campo emozionale che costruisce pensieri e convinzioni, deve essere ripulito per far sì che la luce vi passi più vivacemente attraverso, rendendo la visione più chiara. Noi vediamo il mondo appannato, filtrato da un apparato di certezze che abbiamo consolidato negli anni. Certezze su chi siamo e su quello che vogliamo, su ciò che non abbiamo e quanto desideriamo.
Tuttavia, nel corso della nostra esistenza, operiamo un graduale e ponderato cambiamento dei nostri parametri di riferimento e talvolta nel nostro sistema permangono alcune limitazioni dovute a convinzioni che, pur non rispecchiando più quello che abbiamo scelto di essere, limitano la manifestazione di una diversa realtà, impedendoci di cambiare realmente rotta. Sono quelle forme pensiero che limitano la nostra vita, che possiedono il potere di condizionarci, perché il pensiero è la materia sottile ed energetica che crea il mondo.
Il ricercatore spirituale, il cavaliere che combatte per illuminare le tenebre, sa che la lotta non può proseguire se non all'interno di sé dove risiedono le forme pensiero che condizionano la sua vita. Ecco allora che si arma, pronto per affrontare la sua campagna con le armi adeguate. La ricerca di quelle armi è solo il primo passo.